Per la collana Le Piume, del Gruppo Albatros, vi presentiamo Schegge di Hairam, la raccolta poetica di Maria Fienga.
Hairam è Maria, Maria è Hairam. Grazie al suo alter-ego, l’autrice è riuscita a tirare fuori dal cassetto le sue poesie ormai da troppo tempo nascoste al mondo, regalandoci un tripudio di bellezza. Il suo cuore ferito è un vaso di cristallo sfuggito dalle mani di Dio, ma le sue schegge rimangono brillanti, vive, illuminano l’oscurità della morte con il bagliore della vita.
L’autrice celebra la vita e la sua vittoria contro le tenebre, la vita è un guizzo, un rischio, una danza sul ciglio dell’abisso, un’onda che si infrange e rompe ogni silenzio. La fiamma che accende la vita è l’amore, un sentimento totale che guida l’universo, che è tutto in tutto.
Tra i versi di Maria Fienga ritroviamo una spiritualità sfrontata che non si inginocchia e non giunge le mani, un rapporto con la divinità che è grido e preghiera, che chiede ragione della sua muta onniscienza, della sua sordità apparente.
Il tempo che passa è una forma esteriore, flagella il corpo, ma non ha effetto sulla giovinezza dell’anima. Eppure esiste, se ne avverte il transito, passano i giorni e le stagioni del mondo e della vita, tutto muta tranne il tempo stesso, motore immobile e incomprensibile di ogni essere vivente.
L’autrice, con il suo stile raffinato ed evocativo, ci consegna in dono tutto quello che ha: le parole. parole immediate, sincere, pulite, che danzano sul foglio. “All’inizio erano solo parole”, ammette Maria Fienga. Adesso sono bellezza.